EMBRIONE IN PROVETTA, RICONOSCIUTO IL DIRITTO ALL'IMPIANTO DELLA DONNA SEPARATA. E SE A PRETENDERLO FOSSE L'EX MARITO?
di Stefania Forlani
Una sentenza sulla quale saranno di sicuro scritte pagine interlocutorie e'stata emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere : e' stato riconosciuto il diritto della donna all'impianto di ovuli fecondati con il seme dell'ex coniuge in crioconservazione malgrado la negazione del consenso da parte di questi. Per giungere a questa conclusione, i giudici hanno chiamato in causa l'articolo 6, comma 3, della legge 40 del 2004, per cui la volonta' [di diventare genitori attraverso la procreazione medicalmente assistita, puo' essere revocata da ciascuno dei soggetti fino al momento della fecondazione dell' ovulo". Dopo non piu'.
Una scelta che e' diventata possibile dopo la sentenza della Corte Costituzionale n.151 del 2009 che, modificando il testo originario della legge n.40 del 2004, ha consentito la crioconservazione degli embrioni fecondati. Prima della decisone della Consulta, il testo normativo consentiva la fecondazione solo di un massimo di tre ovociti che dovevano essere impiantati simultaneamente nel corpo della donna, scelta che era fondata sul principio che una volta fecondati gli embrioni dovevano generare l'essere umano.
La crioconservazione consente di procrastinare la nascita ma non di escluderla, dunque dopo la fecondazione dell'ovocita, l'embrione non potra' essere distrutto, sicche' la volonta' contraria non e' piu' consentita.
Questa e' la ragione per la quale se la donna ha deciso per l'impianto dell'embrione nel proprio corpo, la volonta' contraria dell'ex coniuge non ha alcun rilievo.
La decisione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere sembra quindi coerente alla ratio della Legge n.40 del 2004 anche se rimaneggiata.
Ma la scelta e', a parere di chi scrive, aberrante.
Poniamo il caso in cui a chiedere l'impianto fosse l'ex marito: cosa succederebbe ? Sara' mai possibile che una decisione giudiziale imponga l'impianto dell'embrione nel corpo della donna dissenziente ? In tale ipotesi, quali sarebbero le implicazioni sulla legge 194, quella sull'aborto: questa sara' soccombente?
La questione non e'di poco conto.
Il dibattito aprira' di sicuro ampi ed accesi fronti di discussione sul diritto di scelta alla maternita' .