LA TURCHIA SI RITIRA DALLA CONVENZIONE DI ISTANBUL - UNA REGRESSIONE NEI DIRITTI UMANI CHE RELEGA LE DONNE IN SECONDA CLASSE

LA TURCHIA SI RITIRA DALLA CONVENZIONE DI ISTANBUL - UNA REGRESSIONE NEI DIRITTI UMANI CHE RELEGA LE DONNE IN SECONDA CLASSE

Con un decreto presidenziale, senza spiegazioni ufficiali, la Turchia ritira la propria adesione alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla Prevenzione e la Lotta contro la Violenza sulle Donne nota come la Convenzione di Istanbul poiché proprio in quella città fu firmata nel maggio 2011. Il Governo di Ankara allora ne fu grande sostenitore, oggi il clamoroso cambio di passo che, come ha detto il numero due del partito di opposizione, Gokcen, relega le donne a cittadine di seconda classe e permette che vengano uccise.

Del ritiro già si era parlato nell'estate scorsa e la figlia stessa del Presidente Erdogan si era opposta fermamente mettendosi contro il padre, oggi invece esprime una opinione contraria, affermando che al punto in cui siamo arrivati, la Convenzione ha ormai perso la sua funzione originaria e si trasformata in una ragione di tensioni sociali, dando voce, in qualità di vicepresidente, all'assocazione delle donne islamiche.

Secondo il partito di governo, Akp, la Convenzione danneggia l'unita' familiare, incoraggia il divorzio, promuove l'omossessualita' ed introduce concetti come l'identita' di genere .

Oltre ad una regressione nei diritti civili, il ritiro degli impegni presi nella lotta contro violenza sulle donne costituisce un ulteriore allontanamento della Turchia dall'Unione Europea.

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