LA DIFESA INCRIMINATA NEL CORSO DEL PROCESSO - IL CASO DELL'AVVOCATO ALESSIA PONTENANI DI MILANO

LA DIFESA INCRIMINATA NEL CORSO DEL PROCESSO - IL CASO DELL'AVVOCATO ALESSIA PONTENANI DI MILANO

Alessi Pifferi e' accusata di omicidio pluriaggravato per aver lasciato morire di stenti la figlioletta Diana di 18 mesi.

Il processo a suo carico e' in corso dinanzi alla Corte d'Assise di Milano. Il suo difensore, l'avvocato Alessia Pontenani, ottiene dalla Corte la perizia psichiatrica sulla sua assistita sulla scorta del riconoscimento di deficit intellettivo per un QI pari al 40% riscontrato dalle psicologhe del carcere di San Vittore. Il pubblico ministero non accetta la scelta della Corte e, di conseguenza, iscrive al registro indagati le psicologhe del carcere ed il difensore della Pifferi per i reati di falso ideologico e favoreggiamento.

Tutto cio' avviene in processo in corso e prima ancora che la perizia ammessa dalla Corte venga completata.

Per il p.m. e'  quindi urgente che il legale della Pifferi  venga sollevata dal processo, che vi rinunci, lasciando sfornita l'imputata dell'avvocato che ha scelto per quel senso di fiducia che unisce l'imputato al suo difensore.

La Camera Penale di Milano si chiede il perche' dell'urgenza dell'iscrizione al registro d'indagine senza attendere i risultati dell'atto istruttorio disposto dalla Corte; si chiede perche' non siano state rispettate le scansioni fisiologiche del processo per cui, solo dopo l'audizione dei periti in pubblica udienza, il p.m. si determina a chiedere la trasmissione degli atti alla Procura; perche'  iscrivere per falso e favoreggiamento il difensore che si e' servito, come il dovere di difesa gli imponeva, di un documento ufficiale del carcere per le sue richieste di prova.

L'atto e' preoccupante ed espone l'avvocato difensore al rischio di subire incriminazioni per aver esercitato il suo mandato difensivo.

Il silenzio dell'Avvocatura dinanzi a tale aberrazioni contribuisce a smantellare uno dei baluardi fondamentali dello Stato di Diritto.

La Presidente e la Vice Presidente dell'Associazione F.E.D.R.A. si uniscono vigorosamente alla levata di scudi contro lo scempio dei diritti della difesa cui ancora una volta siamo chiamati ad assistere

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